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Vita, lavoro ed obiettivi. Rubel Medini, il talentuoso artista del rola bola, si racconta

Vita, lavoro ed obiettivi. Rubel Medini, il talentuoso artista del rola bola, si racconta

Rubel Medini, il talentuoso artista del rola bola, prosegue la brillante carriera che lo ha portato a girare il mondo con gli spettacoli circensi ed i prestigiosi varietè. Ci racconta un po’ della sua vita, del lavoro, dei successi e degli obiettivi per il futuro. Con umiltà e determinazione, Rubel ha ottenuto risultati eccellenti nella disciplina del rola bola, ma con l’impegno e il sacrificio di sempre nuovi traguardi sono da raggiungere.

Come ti sei avvicinato all’arte circense e quando hai iniziato?

“Ero un ragazzino di poco più di 13 anni. Ho iniziato facendo il giocoliere anche se a mia madre piaceva che io facessi il rola bola. Purtroppo, lei si è ammalata ed è venuta a mancare, allora ho scelto di sperimentare il rullo e ho fatto un sacco di prove e allenamenti sino a 16 anni. Ho debuttato al Circo Millenium della famiglia Coda Prin per poi lavorare al Circo di Vienna della famiglia Vassallo. Nel tempo mi sono specializzato nell’equilibrismo e faccio un numero che ha bisogno di tanta concentrazione ed enorme impegno”.

Ci descrivi la tua esibizione del rola bola?

“Il numero consiste nel mantenere l’equilibrio su una tavola di legno posta sopra il rullo. Ma la difficoltà è che durante la performance il numero dei rulli aumenta, si sale in altezza e con grossi rischi perché si può perdere il controllo. Tra l’altro, per aumentare sempre più la difficoltà, ho aggiunto l’utilizzo della corda, dei cerchi e di una palla da basket. Arrivo a dover mantenere l’equilibrio a cinque metri di altezza, su otto rulli che hanno movimento da ambo i lati, in spazi limitatissimi e su una base in movimento”.

Ci racconti qualcosa in più su di te?

“Ho 24 anni. Faccio parte della quarta generazione della famiglia Medini e ho cinque fratelli. Fuori dallo chapiteau, mi piace molto la musica e ho cercato di imparare a suonare la tromba e il piano. Da piccolo sognavo, come tanti ragazzini a quella età, di fare il calciatore ma il mio futuro sarebbe stato il circo e continuare la tradizione di famiglia”.

Sei molto legato alla tua famiglia…

“Moltissimo e sono felice di continuare questa tradizione che dura da generazioni e di portare il mio nome in giro per il mondo”.

Come ti definiresti con un aggettivo?

“Solare. Ma se posso ne aggiungerei un secondo: umile. Sono e sarò il Rubel che tutti conoscono”.

Cosa ti piace del tuo carattere?

“La determinazione. Sono partito dal nulla, ho raggiunto ottimi risultati ma oggi posso dire di sapere cosa significa il sacrificio”.

Questa determinazione ti ha permesso di raggiunge importanti obiettivi e di poter vantare, nonostante la giovane età, una brillante carriera.

“Sicuramente è stata il mio punto di forza. Dopo le prime due esperienze al Circo Millenium e al Circo di Vienna, nel 2018 sono approdato in Francia da Achille Zavatta e poi mi sono trasferito in Germania, destinazione Amburgo, per partecipare all’Hansa Varietè. Avevo appena compiuto 18 anni. L’anno successivo ho preso parte al Festival des Vosges e Het Witte Paard Varietè e poi sono stato chiamato dal Cirque du Soleil che era in tour anche negli Stati Uniti. Nel 2020 inizio il mio lavoro per la famiglia Casartelli al Circo Medrano che in quell’anno era in Grecia. Nel 2021 prendo parte allo show Productoras de sonrisas (Spagna) e ad alcuni programmi televisivi come Game of Talent (Inghilterra), Spectaculaire (Francia) e Tú sí que vales (Italia). Il 2022 è stato segnato dal bellissimo tour negli USA con il Circus Vargas che è proseguito anche nell’anno successivo in cui ho anche partecipato al Festival di Latina. Nel periodo natalizio ho fatto parte in Germania degli spettacoli Europa-Park e Winter Revue Worms. Ho proseguito il mio lavoro all’estero con la chiamata al Billionaire di Dubai per poi approdare in Italia all’Horror Circus della famiglia Martini e tornare in Germania all’Hansa Varietè”.

Ma a brevissimo il tuo lavoro ti riporterà in giro per il mondo…

“Sì, partirò per nuove destinazioni per partecipare ad altri progetti come Het Witte Paard, Festival di Las Vegas, Varietè in Boden, Ravensburg Circus e Festival du Cirque de Massy”.

Sei pluripremiato e hai ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Ad esempio, non tutti sanno che hai conquistato ben cinque Guinness World Record.

“Esatto, cinque record in quattro anni: la piramide di tavole più alta in equilibrio su un rullo per un totale di 11 (2021); più tempo in equilibrio su due rulli per un totale di 22 minuti (2022); più tempo in equilibrio su una palla da basket per un totale di 15 minuti (2022); più volte passando dentro due cerchi in equilibrio sulla palla da basket per un totale di cinque volte in un minuto (2022); più tempo in equilibrio su una palla da basket per un totale di 23 minuti e 47 secondi (2024)”.

La soddisfazione più grande sino ad oggi?

“Rientrare in Italia dopo un lungo tempo trascorso a lavorare all’estero e partecipare al Festival di Latina al cospetto di tanti ospiti internazionali e in una competizione tra le più importanti al mondo”.

Un rammarico, se c’è…

“Non aver potuto continuare a collaborare con il Cirque du Soleil perché quando interpellato avevo già un contratto di lavoro ma spero di poterlo fare nel prossimo futuro. Sul piano strettamente personale, invece, il rammarico è di non aver avuto accanto mia madre. Desiderava tanto vedermi esibire al rola bola e avrei voluto regalarle tante soddisfazioni”.

Come descriveresti il mondo del circo?

“Difficile, sicuramente. Sei sempre in città diverse ma ti permette di conoscere tanta gente. E’ una vita dura, soprattutto per chi deve studiare e mantenere alto il livello di preparazione. Il circo lo viviamo come una grande famiglia ed è ciò che lo mantiene ancora in vita. Chi arriva è accolto come in famiglia e condividi tutto con gli altri artisti. Ognuno ha la libertà di scegliere cosa vuol fare. Quando nasci in questo mondo puoi scegliere quello che più ti piace e questo è bellissimo. Mondi diversi nello stesso mondo! Questo è il circo”.

E il suo futuro come lo immagini?

“La mentalità su quella che deve essere la visione degli spettacoli tradizionali dovrebbe cambiare. Tante cose lentamente stanno mutando e si stanno riadattando. Probabilmente vi è timore e diffidenza nell’affrontare qualcosa di nuovo rispetto a quello che si è sempre vissuto e quindi c’è difficoltà a confrontarsi su questo”.

Come vedi, invece, il tuo futuro? Ti sarai prefisso dei nuovi obiettivi…

“Il mio sogno, come penso per tutti i circensi, è partecipare al Festival di Monte-Carlo. Sognavo di lavorare negli Stati Uniti e ci sono riuscito. Ora sogno di approdare al festival. Sarebbe il top per la mia carriera e mi sto impegnando tanto a migliorare e personalizzare il mio numero con coreografie, musica e nuovi livelli di difficoltà”.

 

 

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