Giovane e tenace. Nicole Errani e la sua passione per la giocoleria in bouncing
E’ considerata una delle artiste emergenti del panorama circense e nella sua disciplina, la giocoleria in bouncing, è un vero talento. Si chiama Nicole Errani, 16 anni, figlia di Elder e Debora Sambiase, e sta facendo parlare di sé per i risultati ottenuti e per la crescita artistica.
Come è nata questa passione per il circo?
“Quella del circo è una tradizione di famiglia, da generazione in generazione. Come artista nasco e cresco nel circo di famiglia, uno spettacolo che i miei genitori facevano all’aperto. E’ qui che mi approccio a questo mondo, così come accade per la maggior parte dei giovanissimi che hanno la fortuna di nascere in una famiglia del circo. Sino ad ottobre 2022 non avevo mai lavorato in uno chapiteau ma sempre all’aperto e con la mia famiglia. Poi ci siamo trasferiti al Circo Rony Roller e ho iniziato ad esibirmi in un numero di lollypop. Durante uno degli spettacoli, Fabio Montico, organizzatore dell’Italian Circus Talent Festival, ha visto la mia esibizione e mi hanno indirizzato verso la giocoleria”.
Dagli addetti ai lavori sei considerata un’artista emergente…
“Sì e questo mi gratifica molto. Soprattutto mi spinge a dare sempre di più”.
Come hai scelto di specializzarti nel bouncing?
“E’ stata una casualità. Poco più che undicenne, mi sono recata al circo per incontrare mia zia e suo figlio Dylan che si esibiva in questa disciplina. Appena ho visto mio cugino esibirsi in pista ho capito mi sono innamorata del bouncing e ho capito che sarebbe stata la mia passione. Infatti, ho chiesto a Dylan di insegnarmi i primi passaggi con le palline rimbalzanti ed i vari trucchi. Sono salita sulla pedana ed è nato un legame così forte con questa disciplina che si rafforza giorno dopo giorno. Mi piace tantissimo e per questo continuo ad allenarmi in maniera assidua, sempre con forti motivazioni, con l’obiettivo di raggiungere nuovi risultati tecnici”.
In cosa consiste nello specifico la tua esibizione?
“Si tratta di giocoleria con l’utilizzo di palline rimbalzanti di gomma o silicone. C’è bisogno di tanta tecnica ed abilità perché si lavora con più palline contemporaneamente. Serve molta concentrazione e attenzione ad ogni minino particolare. E’ una disciplina praticata quasi sempre dagli uomini ed mi preme mettere in evidenza che in Italia siamo soltanto tre donne a praticarla”.
Come ti definiresti con un aggettivo?
“Calma, sicuramente. Ho un carattere molto tranquillo e affronto tutto quello che faccio con la stessa calma. Ciò a differenza del numero che porto in pista che, invece, è molto veloce e dinamico”.
Cosa ti piace di più del tuo carattere? Cosa cambieresti?
“La capacità di riuscire a gestire ogni situazione con la massima tranquillità e di essere riflessiva. Cambierei, se così posso dire, un lato del mio carattere: sono gentile, anche troppo, e questo a volte mi penalizza. Però non nutro mai rancore”.
Ci racconti qualcosa della tua famiglia?
“E’ una famiglia che è nel mondo del circo da generazioni. Mio padre Elder è un equilibrista al rullo oscillante oltre che un clown; mia madre Debora una verticalista; mia sorella Shaune, che ha 24 anni, si esibisce con gli hula hoop, alle cinghie aeree e fa anche la ballerina”.
Cosa ti hanno trasmesso i tuoi genitori?
“Innanzitutto devo dire che sono molto grata perché grazie a loro ho conosciuto il circo e ho maturato in me questo grande amore. Mi hanno sempre incoraggiato, spronato a migliorare, a cercare di superare le sfide e a darmi degli obiettivi. Mi hanno tramandato la passione per questa arte e per questa vita e tutto questo lo considero un dono. Mi hanno sempre ricordato che in questo lavoro esistono cose belle e brutte e che bisogna convivere con esse. Sono dei grandi genitori, mi sono stati sempre vicini e mi hanno trasmesso valori importanti come quelli dell’educazione e del rispetto della persona”.
Ma com’è vivere il circo con i propri cari?
“Molto bello e spiego anche il perché. Siamo sempre insieme, sia nella vita di tutti i giorni che nel lavoro. Questa situazione, a prima vista, potrebbe sembrare una cosa negativa. Invece, mi reputo molto fortunata se poi penso a quanti miei coetanei, per vari motivi, non hanno la possibilità di stare accanto ai loro genitori o li vedono per pochissimo tempo”.
Riesci a conciliare bene lo studio e il lavoro?
“Sicuramente non è facile. Dalla prima alla terza media ho frequentato la scuola in presenza cambiando istituto di piazza in piazza, ma dal liceo in poi le lezioni sono online e quindi è certamente più difficile organizzare il proprio tempo. Sarebbe più semplice frequentare la scuola in presenza e avere rapporti personali con compagni e docenti”.
Sei giovanissima e hai già portato a casa premi e riconoscimenti…
“Nel 2022 ho partecipato all’Italian Circus Talent Festival e ho ricevuto il bronzo e il Premio Roncalli. E’ stata un’esperienza unica. Quel giorno ero molto agitata e felicissima allo stesso tempo. L’ansia e la paura si sono trasformati in voglia di esibirmi e dimostrare la mia bravura. Questa esperienza si è poi conclusa con l’invito a partecipare al Festival di Budapest come rappresentante italiana. L’evento si sarebbe dovuto svolgere a Dnipro, in Ucraina, ma la difficile situazione legata alla guerra ha costretto gli organizzatori a cambiare località e ci si è trasferiti al Grande Circo stabile di Budapest. Anche questa esperienza è stata molto costruttiva. Al festival hanno partecipato giovani artisti provenienti da ogni parte del mondo e la giuria era composta da personalità di spicco. Il mio numero di giocoleria in bouncing è stato premiato con l’oro e la gioia è stata immensa”.
Come descriveresti il mondo del circo?
“Dire bellissimo è forse banale ma è il mio mondo. Un mondo fatto di nuove esperienze e in cui tutto può succedere, in particolare gli imprevisti a cui l’artista del circo si deve abituare”.
Cosa ti piace del circo? Cambieresti qualcosa?
“Sono felice quando sono a contatto con il pubblico e percepisci il suo calore, la sua partecipazione. In più, sei in giro per il mondo e hai l’opportunità di conoscere nuovi paesi e nuove persone. Ciò che non mi piace, invece, è esibirmi al mattino come è spesso accaduto e questa situazione è ancora più difficile da gestire per una donna alle prese con la preparazione dello spettacolo”.
Quindi con il pubblico si crea un feeling particolare…
“Certamente, si crea un ottimo rapporto. Lavorare alla presenza di tanta gente ti dà una carica in più. Quando termini l’esibizione, si spengono le luci e senti gli applausi, allora si apre il cuore e ti senti gratificata per l’impegno che hai messo in pista”.
La soddisfazione più grande sino ad oggi?
“L’emozione più bella è stata esibirmi al cospetto di Papa Francesco in occasione di un evento organizzato per festeggiare il suo compleanno. Momenti unici che ricorderò per tutta la mia vita”.
Che progetti hai per il futuro?
“Un progetto è quello di trasferirmi all’estero dove esistono diverse opportunità. Spero di riuscire ad esibirmi al Festival di Latina e magari, come desiderano tutti i circensi, nella pista di Monte-Carlo. E’ un sogno e io continuerò a lavorare per cercare di raggiungerlo”.