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E fu così che “sparì” anche l’orologio, la sua storia e il suo tempo

E fu così che “sparì” anche l’orologio, la sua storia e il suo tempo

Questa mattina Galatina si è svegliata senza il suo orologio. Dal pomeriggio di ieri, nella Torre civica di via Vittorio Emanuele II, sembra non esserci più traccia della macchina, costruita dalla famiglia Caccialupi a Napoli nel 1877, che ha fatto muovere meccanicamente le lancette dell’antico orologio per così tanto tempo.

Che fine hanno fatto tutti i vecchi ingranaggi? Dove sono stati trasferiti? Chi li custodisce considerando che l’Amministrazione comunale intende “automatizzare” il funzionamento dell’orologio?

Facciamo un passo indietro per illustrare all’opinione pubblica l’iter che ha riguardo il progetto esecutivo.

Determinazione n. 377 del 25 maggio 2021. Oggetto del procedimento è l’intervento di “Restauro e riqualificazione della Torre civica di Galatina” e “Messa in funzione dell’orologio” con un Piano di Azione Locale del “GAL Valle della Cupa s.r.l.” Fondo F.E.A.S.R. – PSR Puglia 2014/2020 Misura 19 per un importo complessivo di 140.000,00 euro.

Un verbale di consegna lavori alla ditta esecutrice datato 18 gennaio 2021 con una scadenza “prevista” per l’esecuzione degli stessi del 16 giugno 2021.

“Al fine di rendere totalmente funzionale l’opera, occorre procedere all’appalto del servizio per il restauro e la messa in funzione dell’orologio” – si legge nella determinazione – e la spesa prevista è pari a 7.500,00 euro allocata alla voce ‘Lavori esclusi dall’appalto – Restauro meccanismo orologio’.

Si tratta di un contratto di appalto sotto soglia comunitaria e, quindi, gestito interamente con piattaforma telematica di negoziazione “TuttoGare” ai sensi del comma 14 dell’art. 32 del D.Lgs. 50/2016. All’invito del RUP, si è registrata la disponibilità formale all’accettazione dell’appalto da parte della ditta “Bellucci Echi e Luci s.r.l.” di Martina Franca (Ta) per un importo complessivo contrattato di 7.000,00 euro esclusa IVA. Alla stessa ditta viene affidato l’appalto per l’esecuzione del servizio di restauro e messa in funzione dell’orologio.

Ora che è stato ripercorso l’intero procedimento amministrativo, sarebbe opportuno conoscere dall’Amministrazione comunale dove è conservato in questo momento il “blocco” meccanico dell’antico orologio. Nelle scorse ore un esponente dell’attuale governo cittadino ha scritto sulla pagina del nostro giornale… “l’orologio sarà automatizzato senza una importante manomissione strutturale del meccanismo e non necessiterà di un intervento umano”.

Si può automatizzare una macchina del 1877 mantenendo integra l’intera struttura? Si intende ancora perseguire l’idea di automatizzare l’impianto meccanico?

 

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