E’ così difficile creare un percorso turistico “obbligato”? Galatina dovrebbe fare un salto in avanti e di qualità
“Puglia, Unexpected Italy (Puglia, l’Italia che non ti aspetti) è la campagna promozionale a cura di Pugliapromozione che, come si legge nella nota diffusa da Regione Puglia, consiste in “foto d’autore che, in un click, lanceranno un ponte da New York City fino alla Puglia per un totale di 28 immagini dalla bellezza mozzafiato. Viaggerà il desiderio di Puglia, sia sul cartaceo che sul digitale”.
Poi inizierà anche la campagna digitale sul sito nytimes.com del prestigiosissimo quotidiano newyorchese. Sei settimane di immagini che racconteranno le bellezze del territorio con l’obiettivo di raggiungere i cittadini americani che hanno espresso la volontà di fare un viaggio in Italia nei prossimi 12 mesi.
Una campagna promozionale importante e mirata che Pugliapromozione ha scelto di avviare coinvolgendo alcuni comuni della regione. In questo progetto di comunicazione è stata inserita Galatina, città ricca di storia e di bellezze architettoniche come la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, monumento nazionale con i suoi splendidi affreschi.
L’iniziativa voluta e finanziata da Regione Puglia è stata ripresa dall’Amministrazione comunale di Galatina. Il Sindaco Marcello Amante rimarca che la città è “al centro della promozione turistica regionale. I risultati ci danno ragione e sapere che il New York Times considera la Puglia una meta che sa sorprendere e Galatina uno scrigno di bellezza, ci fa continuare su questa strada”.
A quella del primo cittadino segue la dichiarazione dell’Assessore al Turismo Nico Mauro: “Sul New York Times siamo ambasciatori di bellezza e cultura per la Regione Puglia […] Sono anche aumentati i cittadini americani che hanno deciso di acquistare degli immobili in Città. Oltre trenta abitazioni, solo a ospiti americani, sono state vendute negli ultimi due anni e non mancano acquisti anche di cittadini europei e sudamericani”.
Ma, nella nota diffusa da Regione Puglia si legge che “per la scelta dei soggetti fotografici Pugliapromozione, come sempre, ha seguito il criterio di equità territoriale e cioè coinvolgendo tutte le sei province pugliesi”. Fortunati i galatinesi a poter vantare un bene artistico come la Basilica Orsiniana. Meno fortunati gli ospiti americani, ma non solo loro, nel vedere la parte antica della città poco pulita, poco curata e senza un adeguato percorso turistico. Aspetti non da poco conto se si vuole considerare Galatina Città d’Arte. Eppure basterebbe creare una rete di collaborazioni per far sì che, non soltanto nelle stagione estiva considerata la destagionalizzazione turistica, le chiese possano rimanere aperte e, quindi, fruibili dagli ospiti della città (non solo quelli americani!), magari sottoscrivendo con un protocollo d’intesa. Abbiamo tra i nostri giovani tanti laureati che potrebbero contribuire in maniera concreta ad una rete di collaborazioni finalizzata alla promozione e conoscenza della città. Invece, le guide turistiche provengono da altri comuni della provincia e una volta visitata la Basilica e assaggiato un pasticciotto accompagnano i gruppi di turisti verso una nuova destinazione. Ecco, allora, che si potrebbero valorizzare le risorse locali, coloro che conosco bene la città e che, sempre d’intesa con i parroci ed i frati cappuccini, garantirebbero l’apertura continuativa delle chiese. Non si ascolterebbe più il disappunto di coloro che, giunti a Galatina, si ritrovano gli ingressi chiusi e le attività commerciali con le saracinesche abbassate. Le domande dei turisti sono sempre le stesse: “A che ora riaprono la Basilica e la Chiesa Matrice? Mi sa indicare dove pranzare con la mia famiglia? Vorrei acquistare dei souvenir, perché i negozi sono chiusi?”. Una città d’arte dovrebbe garantire la fruibilità dei suoi beni, dei suoi servizi e non solo in alcune fasce orarie. Se ci si vuole definire veramente Città d’Arte! E’ giunto il momento di fare un salto in avanti e di qualità. Perché non pensare ad una rete di collaborazioni che possa “garantire” una visita al Museo “Pietro Cavoti”, al Museo della Basilica, all’esposizione delle opere del Liceo Artistico “Gioacchino Toma”, ai palazzi signorili, alle corti, alle botteghe artigiane (poche purtroppo) ed ai piccoli negozi che sono ancora presenti nel centro storico, alle attività commerciali (bar e ristoranti) che a colazione, pranzo e cena possono accogliere i turisti? E’ così difficile creare un percorso turistico “obbligato”, con tutti i soggetti interessati e con il supporto delle agenzie turistiche, che porti il visitatore a conoscere la città in tutta la sua bellezza, a partecipare ad eventi culturali e di folklore organizzati ad hoc, ed a sostare non soltanto per ammirare gli affreschi della Basilica e per gustare il pasticciotto? In altre città d’arte, sicuramente realtà molto più grandi di Galatina, questo percorso funziona, e anche molto bene, sia in termini di promozione che di ritorno economico. Perché non si può applicare, per quelle che sono le sue dimensioni, a Galatina? Ovviamente, per iniziare, dalla sosta dei pullman che non può avvenire a ridosso della “Lampada senza luce” ma in un’area dedicata, appena fuori dal centro, ed attrezzata per l’accoglienza (piazza Stazione?). Vanno bene i passaggi in tv e la partecipazione agli eventi (anche se quest’ultimo argomento sarebbe da approfondire) ma quando si parla di turismo bisogna considerare gli aspetti concreti, quotidiani, quelli legati ai bisogni e alle necessità del turista che arriva in città. Eppure i bisogni e le richieste sono sempre li stessi e se ne parla ogni anno, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva. Ma ogni anno dal turista continuiamo ad ascoltare sempre le stesse domande… forse è giunto il momento di fare un salto in avanti e di qualità!