“A Galatina serve una vera ‘rivoluzione’ e tanto coraggio. Penso ad una smart land”
“Non è un ritorno, è una rivoluzione. Sandra, punto.”. E’ questo lo slogan scelto da Sandra Antonica per presentare ufficialmente la candidatura a Sindaco di Galatina. Questa mattina, l’ex primo cittadino ed esponente di riferimento del Partito Democratico in ambito territoriale e regionale ha incontrato gli organi di stampa per illustrare il progetto di città e spiegare il perché della sua discesa in campo.
“Ho scelto di candidarmi in questa tornata elettorale, in questo momento particolare per la città, perché ritengo che ci sia bisogno e lo dico con grande chiarezza come sono abituata a fare – dichiara in prima battura la candidata Sandra Antonica – Galatina è una città che oggi ha grandi difficoltà, non solo è dormiente ma ha paura di raccontare, di dare voce ai propri sentimenti. Ed è qualcosa di sbagliato, ma i cittadini hanno rinunciato perché più facile, più comodo”.
In un periodo così difficile e in cui è necessario fare delle scelte secondo Antonica bisogna “dare un segnale forte e chiaro che questa città deve cambiare. Parlo di cambiamento vero che è sempre nella mia natura. Dobbiamo fare in modo che le cose che vogliamo accadano veramente ed ecco, quindi, la ‘rivoluzione’. A cominciare dalle cose semplici”.
Manca qualcosa in questa città ascoltando le parole dell’esponente PD soprattutto il “rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione, il centro e le periferie. Faccio mio questo concetto e dovrebbe farlo ognuno di noi con la speranza che si scelga il meglio per questa città senza infingimenti, solidarietà obbligate, senza rapporti di amicizia perché il voto è una cosa seria in quanto espressione principale della democrazia. Mi sono messa a disposizione perché, consapevolmente e senza presunzione, penso di poter mettere in campo la migliore proposta per Galatina. Imparando da un errore che ho fatto in passato e che mi è costato moltissimo, in questo frangente occorre ‘sommare’ le persone”.
Sandra Antonica, candidato a Sindaco con il sostegno del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, ritorna più volte sui concetti di ‘rivoluzione’ e di ‘politica come rappresentanza’. “Anche io sono civica. Civismo significa anche avere una ideologia. E’ rivoluzione avere un’idea, difenderla, mantenerla e comportarsi in modo congruo rispetto ad essa. Dal mio punto di vista, la nostra città questa rivoluzione non l’ha ancora compiuta”.
Poi, alcune precisazioni. “Si dice tutto e il contrario di tutto rispetto alla mia persona. Sono lontana dalla vita amministrativa da 13 anni e Galatina è ferma, è rimasta lì dove l’avevo lasciata. Ad esempio, non mi viene in mente un’opera pubblica che abbia cambiato la città. Non mi sono accorta se è cambiata la periferia, il piano traffico, il livello di inquinamento, l’attenzione per le nostre fabbriche, se si è coniugato ambiente e lavoro. La città è rimasta ferma rispetto alla mancanza di coraggio, all’ambizione, all’osare di più. Prima Galatina era vitale, anche nelle discussioni politiche, e vi era un’idea di città. Si è andati avanti con ostinazione ed oggi è quello che pretendo da chi si candida a ricoprire la carica di primo cittadino. Io lo sto facendo, coraggiosamente, consapevole di fare una cosa giusta”.
Debito della Pubblica Amministrazione e vicende personali. “Non voglio prendermi responsabilità che non ho – sottolinea con fermezza Sandra Antonica – come ad esempio sul debito accumulato negli anni visto che dai documenti ufficiali, come quelli della Corte dei Conti, non si fa cenno al periodo in cui ero in carica e, quindi, invito tutti a parlare di fatti veri e il contrario deve essere sempre dimostrato e circostanziato”.
Dopo questa considerazione, si è parlato di programmi in vista della nuova campagna elettorale.
“Il futuro? – si chiede Antonica – una smart land che passi dal concetto di città policentrica a quello di efficientamento energetico, dalla solidarietà al miglioramento dei rapporti umani, all’uso delle nuove tecnologie al servizio del cittadino per creare una città educante”.
Interessante anche il riferimento al DUC, strumento necessario per far crescere le iniziative per il commercio. “Vi è una città che non partecipa, compresi i commercianti – tuona il candidato Antonica – si parla del mercato ma dov’è l’area commerciale per cui mi sono battuta? Il centro storico non ha una vocazione ed è allo sbando. Di sicuro non può essere solo movida ma deve essere valorizzato con un’idea, con parcheggi appena fuori dal centro, magari con i fondi del PNRR da usare al meglio e non per una pista ciclabile che partendo dalla stazione si fermi al centro”.
La scarsa capacità attrattiva della città è uno dei problemi su cui intervenire. “Abbiamo un’area fiera, situata in un quartiere tra i più degradati della città, ma non pensiamo che possiamo intercettare dei fondi del PNRR per cui creare gli ingressi in città, recuperare il quartiere fieristico, finire la tangenziale e non parlare più dei passaggi a livello. In riferimento al PUG, sono partiti pochissimi comparti e nemmeno per come erano stati previsti mentre, sempre con i fondi del PNRR, si può pensare alle case di comunità che sono una possibilità per chi ha bisogno e per avere efficienza, controllo e umanità nel rapporto tra medico e paziente. Ci sono degli immobili comunali che potrebbe essere ristrutturati a questo scopo”.
Un tema molto sentito è quello del futuro dell’Ospedale e della fiera. “Il Santa Caterina Novella non deve chiudere, anzi deve essere rilanciato e servono le figure professionali che purtroppo mancano – dichiara Antonica – anche per la fiera era necessario fare una ‘rivoluzione’ come io la intendo. Quando è arrivata la richiesta da parte dell’Anpal per un immobile da adibire a Centro per l’Impiego bisognava battere i pugni sul tavolo e trovare noi la soluzione migliore. Dove erano i nostri amministratori? Con onestà posso dire che probabilmente ci hanno provato, ma, alla fine, il risultato è che non ci sono riusciti”.
Per tutti questi motivi “prendiamo le distanze, in maniera evidente, con un’altra candidatura – conclude Sandra Antonica – devono essere fatte scelte importanti per dimostrare di amare questa città. Ecco perché a Galatina serve una vera ‘rivoluzione’ e scegliere con coraggio la migliore delle soluzioni politiche possibili. E poi … punto.”.